Gli attenuatori d’urto sono sistemi di ritenuta autoportanti progettati per aumentare la sicurezza stradale nei punti a maggiore rischio. A differenza dei terminali, il loro funzionamento si basa sul principio di dissipare l’energia dell’urto direttamente sul piano stradale, senza trasferire carichi significativi alla barriera, che generalmente non è dimensionata per sopportare forze di tale entità.
Analogamente ai terminali, però, in caso di impatto laterale, gli attenuatori devono garantire un comportamento simile a quello delle barriere di sicurezza, contribuendo a ridirezionare il veicolo. In presenza di urti frontali, invece, il loro compito è quello di arrestare progressivamente il mezzo, assorbendo l’energia cinetica attraverso la deformazione controllata dei propri elementi costruttivi.
Funzione principale degli attenuatori d’urto
Durante un impatto frontale, l’attenuatore ha il compito di arrestare il veicolo in modo progressivo, assorbendo l’energia cinetica attraverso la deformazione controllata degli elementi costruttivi. In caso di urti laterali, il sistema deve invece ridirezionare il veicolo verso la carreggiata, minimizzando i rischi per gli occupanti e gli altri utenti della strada.
Poiché devono assorbire l’energia totale in caso di impatto frontale, gli attenuatori d’urto sono progettati principalmente per veicoli leggeri. Nel caso di mezzi pesanti, l’energia generata sarebbe troppo elevata per essere assorbita in modo sicuro.
Tipologie di attenuatori d’urto
In base al meccanismo di funzionamento, gli attenuatori si distinguono in due grandi categorie:
Attenuatori di tipo inerziale: realizzati generalmente con contenitori di plastica o lamiera, non ancorati rigidamente al suolo. All’interno contengono sabbia o acqua, e l’energia dell’urto viene trasferita a questa massa fluida o granulare, rallentando il veicolo.
Attenuatori di tipo cinetico: composti da materiali metallici e plastici collegati tra loro, questi sistemi funzionano come elementi comprimibili. L’energia viene assorbita gradualmente grazie alla deformazione di componenti dissipativi, come sacche o elementi plastici.
Comportamento in caso di urti laterali
Secondo quanto stabilito dal DM 21/06/2004, gli attenuatori d’urto si distinguono ulteriormente in base alla loro capacità di gestire gli impatti laterali:
- Redirettivi: sono in grado di rimettere il veicolo sulla traiettoria originaria in caso di impatto laterale, grazie a sistemi di cavi o guide longitudinali. Sono ideali quando esiste una probabilità significativa di urti angolati, frontali o laterali.
- Non redirettivi: non offrono capacità di guida laterale e si limitano ad assorbire l’urto frontalmente o lateralmente, lasciando penetrare il veicolo in profondità. Vanno utilizzati solo in contesti dove non è previsto un impatto laterale, poiché questo potrebbe condurre il veicolo a urtare ostacoli posti a valle.
Forme e applicazioni
Gli attenuatori d’urto si adattano alla dimensione e alla forma dell’ostacolo da proteggere:
- Stretti: hanno lati paralleli e un ingombro frontale ridotto (solitamente meno di 1 metro). Sono usati come terminali speciali di barriere.
- Larghi: a pianta trapezoidale, coprono una superficie maggiore. Ideali per cuspidi o punti di uscita dove c’è un’elevata probabilità di impatto.
Criteri di progettazione
Nel definire la posizione e il tipo di attenuatore da installare, è necessario considerare vari fattori:
- Velocità di progetto del tratto stradale
- Geometria del sito
- Traffico giornaliero medio (TGM)
- Probabili direzioni d’urto
- Spazi disponibili per l’installazione e deformazione
- Costi di installazione e manutenzione
- Durata prevista (provvisoria o permanente)
In ogni caso, il dispositivo scelto deve essere certificato secondo la norma EN 1317-3 e recare marchiatura CE.
Quando è obbligatorio installarli?
Il DM 21/06/2004 impone l’uso degli attenuatori d’urto nei punti in cui iniziano le barriere in corrispondenza di cuspidi, ovvero nei tratti dove due rami stradali si dividono mantenendo lo stesso senso di marcia. L’unica eccezione è rappresentata dalle rampe dove la velocità è inferiore ai 40 km/h.
In alternativa, nelle cuspidi strette, si possono utilizzare terminali speciali bilaterali.
Classificazione per velocità
La scelta dell’attenuatore dipende dalla velocità della strada da cui si stacca la rampa:
Velocità della strada | Classe dell’attenuatore |
≥ 130 km/h | Classe 100 |
90–130 km/h | Classe 80 |
< 90 km/h | Classe 50 |
Letti di arresto: un’alternativa efficace
Quando lo spazio lo consente, può essere installato un letto di arresto, una soluzione passiva composta da materiale granulare (come ghiaia o pietrisco) disposto in modo da rallentare e arrestare i veicoli fuori controllo. Questi sistemi non provocano danni ai veicoli o ai passeggeri, e risultano particolarmente utili nei cambi di direzione o nelle aree d’uscita senza ostacoli pericolosi.
Conclusioni
Gli attenuatori d’urto sono elementi essenziali per ridurre la gravità degli incidenti nei punti critici delle infrastrutture stradali. La loro scelta e progettazione richiede un’attenta valutazione tecnica, con l’obiettivo di garantire il massimo livello di sicurezza per tutti gli utenti della strada.